Milizia Tradizionale di Calasca
Nel 1614 il Governatore spagnolo dello stato di Milano, Marchese Mendoza della Hionosa per accrescere le file dell'esercito inviò nell'Ossola inferiore il milanese Ottavio Varone con l'ordine di istituire le Milizie delle terre.
Ogni singolo lembo abitato doveva armare gli uomini dai 18 ai 50 anni e tenerli pronti a difendere i forti ed i passi in omaggio a Sua Maestà Cattolica.
Nelle lotte fra Spagna e Savoia, le Milizie di Valle Anzasca furono chiamate a presidiare le rocche di Arona e di Angera ed a combattere a Carpignano.
Diciannove anni dopo l’inaugurazione del Santuario della Madonna della Neve a Bannio, il 15 Agosto 1641 anche Calasca col concorso delle Milizie della Valle e di tutto il popolo ed autorità con grandiosi festeggiamenti inaugurava il Santuario della Gurva, dedicato alla Madonna Assunta in Cielo.
Quasi due secoli dopo e cioè il 15 luglio del 1805 la Milizia di Calasca condecorò la grandiosa festa che i calaschesi prepararono in occasione dell'arrivo dalle Catacombe di Roma del Corpo di San Valentino, giovane soldato e martire di Nerone, che i fratelli Giuseppe e Don Paolo Boiti trasportarono in dono alla Chiesa di Calasca. Il giorno stesso la Milizia di Calasca elesse a proprio protettore il Soldato S. Valentino e stabilì di festeggiarlo ogni anno la seconda domenica di agosto. Da quel tempo il battaglione condecorò annualmente le feste di S. Valentino e dell'Assunta (15 Agosto) ad eccezione degli anni di pestilenza e di grandi guerre.
La Milizia Tradizionale di Calasca è un vero battaglione a guardia d'onore delle feste d'agosto. Si compone di una sessantina di uomini divisi in due compagnie con dodici ufficiali: Colonnello, Tenente Colonnello, Maggiore, Aiutante Maggiore (questi quattro sempre a cavallo), un Capitano Alfiere, due Capitani di Compagnia, due Tenenti di Compagnia, un Tenente Alfiere e due Sergenti.
Ha pure quattro o sei zappatori.
Un Sergente marcia sempre alla testa dell'imponente armata, quattro pifferi e quattro tamburini con un loro proprio Sergente.
La terza domenica di luglio, l'Amministrazione della Società soci e simpatizzanti, si riuniscono sul porticato della Chiesa e procedono all'estrazione a sorte degli Ufficiali.
E' un momento di ansia, di trepidazione e di augurio per gli Ufficiali superiori. Appena estratto il nome del Colonnello, pifferi e tamburi salutano l'ufficiale capo con la marcia d'applauso ed il campanone della “Cattedrale tra i boschi” suona a distesa annunciando l'evento.
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