Acque e rocce della Valle Anzasca

Acque e rocce della Valle Anzasca

La purezza delle acque, la forza delle rocce. In Valle Anzasca il cuore della montagna è custode di piccoli e grandi tesori, dalle acque che colorano di rosso le rocce alle affascinanti storie delle miniere d'oro.

L'acqua è quella che scorre – pura e fresca – nelle antiche fontane o negli splendidi lavatoi dei borghi e delle piccole frazioni, testimonianze di un lontano passato, luoghi della socialità contadina e paesana.

È anche l'acqua che scorre impetuosa nei torrenti e fragorosa lungo le splendide cascate che costellano i fianchi delle montagne terrazzate: acqua che crea le condizioni ideali per praticare uno degli sport per cui la Valle Anzasca è conosciuta anche a livello internazionale, il canyoning.

L'acqua di Vanzone, l'Acqua Vanzonis, è l'acqua più ricca di minerali al mondo e sgorga dal cuore della montagna, un tempo sfruttata per l'estrazione dell'oro con le miniere dei Cani.  Nei pressi di San Carlo è impossibile non notare il piccolo rio Crotto Rosso, il cui greto è caratterizzato da un colore ocraceo, conferito proprio dai depositi dell'acqua che scorre dalle antiche miniere.

Acqua e roccia si uniscono, dunque, anche nelle storie che sanno raccontare. Il mondo sotterraneo delle montagne della Valle Anzasca è da sempre legato al minerale più prezioso, l'oro, che qui per lungo tempo fu estratto grazie all'incessante e faticoso lavoro dell'uomo nei bui labirinti di cunicoli e gallerie.

Dalle miniere della Val Toppa (territorio di Pieve Vergonte) a quelle di Calasca, con le miniere della Val Bianca (e i filoni auriferi Agarè, Miretti e Vallar), e Vanzone (con le già citate miniere dei Cani), dal complesso di Pestarena (costituito dalle miniere Peschiera, Acquavite, Morghen, Speranza, Pozzone) fino alla più celebre Miniera d'oro della Guia (località Fornarelli di Macugnaga), prima miniera d'oro museo delle Alpi, oggi visitabile in totale sicurezza. Un vero e proprio mondo sotterraneo, sfruttato per l'estrazione della pirite aurifera fino agli anni '60 del novecento.

Ma le rocce della Valle Anzasca sono anche paradiso per avventurieri: arrampicatori e amanti del bouldering (molto apprezzati i massi ai piedi del Monte Rosa, nell'area del Rifugio Zamboni e alpeggio Pedriola) trovano qui le condizioni ideali, grazie a palestre di roccia e massi perfetti per queste pratiche sportive.

Acque che scorrono da secoli e modellano le pietre di una valle che ricorda il suo passato prezioso e dorato: un connubio tutto naturale, che fa della Valle Anzasca un piccolo tesoro ambientale, da preservare e conoscere.