Lo stambecco

Lo stambecco

Capra ibex

Con l’arrivo della primavera i branchi degli stambecchi di Macugnaga scendono a valle, allettati dall’erba tenera che subentra alla neve. 

 

A differenza dei camosci, che sono timidi e sospettosi, gli stambecchi sono docili e tolleranti. Animali abituati a vivere nelle alte quote, in primavera scendono a valle, attirati dall’erba tenera che cresce nelle prime settimane primaverili. È una sorta di transumanza, che si ripete abitualmente ogni anno quando la neve inizia a sciogliersi. Poi, con l’arrivo del caldo gli stambecchi tornano in alto. Questa simpatica e curiosa passerella interessa interi branchi che abitualmente si lasciano fotografare. Però è importante non disturbarli durante il pascolo. Quindi, mantenere una certa distanza, muoversi lentamente, senza gridare e spaventarli.

I branchi comprendono anche i piccoli, nati da pochi mesi. Gli stambecchi più anziani sono dotati di corna grosse e nodose, a forma di archi che arrivano alle spalle. Per una corretta caccia fotografica non è necessario avvicinarsi troppo, altrimenti si rischia di allontanarli. I branchi comprendono anche i piccoli, nati da pochi mesi.

Gli orari migliori sono quelli di primo mattino, quando è facile trovare gli stambecchi a una quindicina di minuti, sul sentiero che da Pecetto sale sulla destra del torrente Anza. Naturalmente c’è il divieto di utilizzare le auto che comunque non possono raggiungere la parte finale della passeggiata. Il dislivello è solo di un centinaio di metri. La zona dove pascolano gli stambecchi fronteggia parzialmente le cime del Rosa.

I primi stambecchi sono stati portati a Macugnaga dal parco nzionale del Gran Paradiso quando, nel 1969, su proposta dei cacciatori locali, è stata istituita l’Oasi di protezione faunistica che si estende per quasi 3.000 ettari nella testata della valle di Macugnaga. L’Oasi è stata costituita attraverso un decreto dell’allora ministero dell’agricoltura e foreste. Da allora la protezione è assoluta per tutta la fauna: stambecchi, camosci, cervi, caprioli e marmotte, nonché altre specie minori. Una ricchezza naturale che Macugnaga ha sempre tutelato per favorire la biodiversità e il corretto turismo ambientale.

Buona escursione a tutti!

La natura in valle Anzasca