Macugnaga

Macugnaga

L'IMPRONTA DEL BAMBINO.

Un bel giovanotto che abitava nella frazione Motta andava in Quarazza a prendere il fieno e a fare legna quando un giorno conobbe una piccola Gutwiarghini. Iniziò una storia d'amore un po' turbolenta, la piccola Gutwiarghini rimase incinta e partorì un bel bambino. Si recò alla frazione Motta a cercare il giovane per avvisarlo che lui era il padre. Lui non voleva ammettere che il bambino fosse suo, lei appoggiando il bambino su un sasso lì accanto disse "non sposarmi ma riconosci il bambino perchè non riuscirà a fare la vita che facciamo noi all'alpeggio durante l'inverno" e lui disse "se quel bambino è mio il suo piede sprofonderà nel sasso". Dette queste parole il piede destro del bambino sprofondò nel sasso e lasciò una bella impronta. Il giovane rimase di stucco, regalò un corredo al piccolo ma non volle comunque riconoscerlo.

Il sasso con l'orma del piede bambino è ancora visibile percorrendo il sentiero che dalla frazione Motta conduce a Quarazza.

LA FONTE SCHEBER

Motta è un piccolo gruppo di case all'ingresso della Valle Quarazza. Poca gente che viveva semplicemente. Dietro l'oratorio della frazione c'era una sorgente abbondante che dava acqua a tutti, uomini e animali. Alcune donne discutevano spesso quando si incontravano alla sorgente a lavare i panni. Una di queste, molto perfida, un giorno, per vendicarsi di una diceria nei suoi confronti, vuotò il vaso da notte nella sorgente che improvvisamente scomparve lasciando il villaggio senza acqua. Gli altri abitanti, disperati per l'accaduto, scavarono un pozzo profondo perchè il villaggio non poteva restare senza acqua. Quello stesso giorno, una nuova sorgente apparve molto sotto l'abitato di Motta. La sorgente Scheber esiste ancora oggi.