Alpe Cicervald
Macugnaga quota m 1653 s.l.m.
Il nome deriva da "Bosco dei cicer". Si accede partendo dalla frazione di Borca, passando a fianco alla chiesa, dove si trova la mulattiera in mezzo a bosco di faggi. Esiste un grosso masso con scolpito il nome dell'Alpe Cicerwald. Si rileva una recinzione di un muretto in pietrame a secco alto cm 80 circa che racchiude una parte dell'area asservita ai fabbricati.
L'alpe non è monticata. E' circondata da alberi di alto fusto. Tutti i fabbricati ristrutturati non sono accessibili poichè privati. Esiste una cappellina in muratura intonacata con dipinto raffigurante la Madonna e S. Antonio, con targa interna che indicava che era dedicata alla guida alpina Bettineschi.
L'alpe è composta da:
- rudere su due piani che si vede all'arrivo della mulattiera composto da pietre normali, sulla parete sud in parte intonacata e in parte in malta di calce
- baita strutturata di recente su due piani e sottotetto. Non era possibile accedere all'interno in quanto chiuso da una porta in legno
- una stalla diroccata
- una costruzione al p.t. stalla con soprastanti due abitazioni, tetto in piode e muri perimetrali in pietra rasati
- fabbricato ristrutturato di recente composto al p.t. da stalla e soprastante alloggio
- fabbricato ristrutturato di recente composto al p.t. da stalla e soprastante alloggio
- ricovero maiali, tetto a copertura in lamiera ondulata
- deposito latte ristrutturato, con soletta in cemento armato
- fenile
- tre stalle diroccate in muratura di pietrame a secco
La superficie e di mq 449,00
Cappellina a LUCIANO BETTINESCHI - CICERVALD
Sotto la copertura sul frontespizio lato ingresso si legge la data di costruzione 1681. Successivamente alla morte della guida alpina Luciano Bettineschi, gli è stata dedicata questa cappellina. Costruzione in pietrame intonacata su tutti i lati con pareti interne dipinte con figure della Madonna e di S. Antonio. La copertura è in piode, cancellata in legno sulla porta d'ingresso, chiusa.
Tratto da "Alpe e alpeggi del Comune di Macugnaga" di Elio Barlocco, Freeman editrice, 2009