Frazioni di Calasca Castiglione

Frazioni di Calasca Castiglione

Calasca Castiglione conta ventisei affascinanti frazioni, ognuna con il suo bagaglio di storia e cultura: stupiscono per gli scorci incantevoli, la natura incontaminata e per le tradizioni alpine che ancora popolano i centri abitati.

Da ammirare a passo lento  lungo il percorso della "Via del pane" o ancora sull'antica "Strà Granda" o infine lungo la Grande Traversata delle Alpi,  vi accoglieranno con la gentilezza del passato: architetture ossolane in pietra, oratori, forni, fontane e antichi lavatoi oltre ai caratteristici, immancabili terrazzamenti e orti un tempo rigogliosi che oggi, in parte, hanno visto una rinascita.

Ci limitiamo a citarne solo alcune raggiungibili anche in auto.

Castiglione è una delle località più antiche del territorio, già citato in atti del 1200 quale frazione della comunità di Drocala (antico 1° paese della valle Anzasca), qui troviamo la grande Parrocchia dedicata a san Gottardo risalente alla fine del '500 con i suoi pregevoli affreschi interni e l'elegante sagrato con balaustra in marmo rosa di baveno, ivi giacciono le spoglie mortali del martire don Giuseppe Rossi. Degni di nota il dipinto di san Cristoforo (1561) sulla facciata esterna, l'imponente campanile e il vicino ossario barocco. I numerosi terrazzamenti, memorie dell'antica laboriosità rurale, erano coltivati a vite e segale grazie all'ottima posizione esposta al sole e riparata dai venti.

Colombetti ha un fascino indiscusso, è riconosciuta come modello esemplare di nucleo rurale in pietra ossolana ed ecomuseo all'aperto con le sue belle abitazioni caratterizzate da logge e muri ad arco, via d'accesso per la val Segnara e alpeggio di Pograsso. Colombetti è meta di pellegrinaggio dei fedeli diretti al luogo del martirio di don Giuseppe Rossi, prossimo alla beatificazione, è stata eretta una cappella in sua memoria, nel punto in cui sorgeva un mulino di cui è ancora visibile la macina. In fondo all'abitato, una ripida mulattiera che scende verso il torrente conduce a un suggestivo ponte ad arco medievale risalente all'anno 1000, sul quale transitavano le salme dei defunti dirette all'unico cimitero della valle, sito in Pieve Vergonte, prima della costruzione della strada sul versante opposto. Un reperto più pagano ma interessantissimo si trova al centro della frazione: un'antica pietra sacrificale con incise alcune "coppelle".

Villasco è sede del mulino "dul Gabriel", l'edificio dell'800 è in ottimo stato ed ha meccanismi e macina ancora visibili, sul greto del torrente, scavato nella roccia vi era un pozzo per la macerazione della canapa, altra importante attività di un tempo. Il piccolo nucleo di case in pietra, dotato di forno comunitario per la panificazione é immerso in una natura splendida. Da  qui parte  anche il sentiero che sale a Drocala e che passando dall'alpe Preer (GTA sentiero Italia), giunge alla Colma (con rifugio custodito), un meraviglioso alpeggio in quota che costituisce la lunga dorsale panoramica fra valle Anzasca e valle Antrona. Villasco è una tappa del meraviglioso percorso della "via del pane" che collega altre suggestive frazioni con altrettanti reperti interessanti della vita quotidiana di una volta (Porcareccia, Ielmala, Olino, Selvavecchia, Miggianella ecc.)

Olino è un connubio fra legno e sasso con i tipici lunghi balconi in legno che si aprono verso mezzogiorno, rappresenta uno degli esempi meglio conservati di architetturaa popolare.

Vigino da sempre una frazione vivace e popolosa, a partire dal '300 vi si trasferirono i primi abitanti provenienti dalla località opposta chiamata Lagoncè , alla ricerca di una posizione più      soleggiata dove coltivare frutta e cereali. Il borgo antico di Vigino è ben tenuto e vale una sosta per ammirare il grazioso oratorio mariano con il porticato e la piazzetta racchiusa da muretti a secco, dove si svolgevano le adunanze pubbliche. Anche qui un antico lavatoio, da dove parte        il sentiero che sale verso l'incantevole Boretta e poi Antrogna, oppure scende verso Molini. Sul versante opposto in Val Segnara Il primitivo insediamento rurale di Lagoncè  è attualmente disabitato, fatta eccezione per la presenza del pastore durante i mesi estivi, qui le tipiche e umili costruzioni in pietra che si specchiano nel piccolo laghetto alimentato dalle acque piovane, sono avvolte da una atmosfera magica e fiabesca; alcune iscrizioni su travi, rivelano origini antichissime, tutto intorno boschi di castagni, noci e faggi e una bella veduta delle frazioni sul fronte opposto.

Antrogna si annuncia da lontano con la sagoma imponente della "Cattedrale fra i boschi", dedicata a sant'Antonio Abate e il suo maestoso campanile. Il bellissimo e popolato borgo antico la avvolge, molti gli esempi di architettura tipica con dimore signorili che si affiancano a strutture rurali come stalle e fienili, fontane, piccole piazze, corti e arcate. In Antrogna è visitabile il museo della Milizia tradizionale e il museo d'arte sacra. Salendo oltre il campanile, in località Brigall (un tempo sede di un mulino e di macine in pietra), troviamo il sentiero che porta alla graziosissima alpe Quaggiui (acqua giovane) e da li, fino ai 2000 mt di Crocecavallo.  Percorrendo un tratto della "stragranda", incontriamo l'elegante villa Belli, dimora natale del fisico Giovanni Belli. Cappelle e scorci pittoreschi si susseguono fino a Calasca Dentro, dove possiamo ammirare anche il bellissimo lavatoio pubblico con aperture ad arco del 1600.   

Barzona è il confine settentrionale di Calasca Castiglione, vi si giunge attraverso un bel ponte romano sul rio Valbianca da cui origina la suggestiva cascata visibile dalla provinciale , questo torrente è un  paradiso per gli amanti del canyoning. L'oratorio di S. Carlo Borromeo è la chiesa più antica della parrocchia, la sua origine è databile a prima del 1500. Il borgo gode di un bell'affaccio sul Monterosa, da qui partono i sentieri per l'oratorio del Sassello , per l'alpeggio Lavazzero (2000mt) e per le miniere d'oro dell'Agarè.