La Migrazione Walser
(tratto da Sportello Walser e Centro Culturale Walser)
La migrazione dei Walser non fu la migrazione di un popolo intero, vale dire di un trasloco in massa verso una meta determinata. Il loro movimento migratorio è piuttosto un susseguirsi di esodi dalla patria vallesana di singoli gruppi di coloni, che si spostano ad ondate successive, si dividono, si diramano, si disperdono, in modo da rendere difficile stabilire la provenienza e l’andamento della migrazione e della colonizzazione nei loro particolari. Le vie di questi coloni si sono presto incrociate e le irradiazioni delle colonie primeve si sono toccate e compenetrate, per cui in alcuni casi si rimane nell’oscurità più assoluta sulla loro origine, specialmente per certi insediamenti sparsi ed isolati, adesso abbandonati e privi di documentazione.
Fin dal 1100, non più di duecento anni dopo la loro venuta nel Vallese, sospinti da quell’impulso migratorio che sempre li contraddistinse, parte dei coloni alemanni si rimise in via per fondare al di là di valli e monti nuove colonie, in tre epoche o fasi successive.
I° fase – secoli XII e XIII
Alta Savoia. Sul confine con la Svizzera, nell’alta Savoia, è storicamente conosciuta l’isola tedesca di Vallorcine; più a nord, non lontano dalla stessa frontiera si trovano due piccole località chiamate Les Allamands.
Vallese. Risalendo la valle a sud di Visp che a sua volta si dirama formando le valli Saastal e Mattertal, i Walser colonizzarono le pendici a nord del massiccio del Monte Rosa fondando i centri di Zermatt, Tasch, Randa, St.Niklaus, Saas Fee, Saas Grund, …
Oberland bernese e Giura. Questi “Lötscher”, come venivano chiamati nei documenti per distinguerli dalla restante popolazione tedesca, provengono dal vallesano Lötschental e si stabilirono a Ammerten, Grimmelwald, Mürrer, Lauterbrunnen e alla Planale sopra il Lago di Brienz; ancora più a nord si stanziarono nei territori di Burgistein e di Blumenstein, nei pressi di Thun. Il più avanzato insediamento nel cantone di Berna fu una piccola colonia presso Oberbalm. Piccoli gruppi di Walser si spinsero fino alle pendici Giura, tra Solothurn e Basilea.
Piemonte – Valle d’Aosta. Tra le più importanti linee di migrazione, è quella che condusse i coloni walser dalla regione del Goms, attraverso il passo del Gries fin nell’alta valle del Toce, dove fissarono le loro dimore sparse su una lunghezza di dodici chilometri nella Val Formazza, a Solecchio e ad Agaro. Un secondo movimento migratorio, originatosi dagli insediamenti di Formazza qualche decennio dopo la loro formazione, li portò a valicare la catena montuosa che s’innalza ad oriente della valle e a stabilirsi a Bosco-Gurin, il più alto villaggio del Ticino e l’unico di lingua tedesca. Altri coloni vallesani, scendendo dal passo del Sempione, fondarono Sempione villaggio (Simplen) e Zwischbergen, presso l’attuale frontiera italo-svizzera, arrestandosi a Gondo (Ruden). Ai piedi del Monte Rosa, dopo aver superato il Passo del Monte Moro, diedero origine a Macugnaga, mentre sul basso corso del Toce si stabilirono ad Ornavasso e Migliandone. Nell’alta Val Sesia, provenendo dalla valle del Lys attraverso il Col d’Olen o da Macugnaga attraverso il Passo del Turlo, fissarono le loro dimore ad Alagna, Riva Valdobbia e poi a Rima e Rimella. Dubbia è la paternità walser della fondazione di Carcoforo. In Val d’Aosta, probabilmente attraverso il Passo del Teodulo (m. 3317), fu raggiunta e poi germanizzata dai Walser quasi tutta la Valle del Lys con i centri di Gressoney, Issime e Niel. Ugual sorte ebbe la parte superiore della contigua Val d’Ayas, chiamata fino a poco tempo fa il Canton des Allemands, come pure indiscutibili tracce linguistiche provano l’esistenza del minuscolo insediamento tedesco di Gettaz des Allemands, sopra a Champdepraz, nel bel mezzo della Valle d’Aosta.
Valli di Urseren e del Reno anteriore. I vallesani tedeschi già verso il 1200, valicato il colle della Furka, calarono nell’Urserental, nell’odierno cantone di Uri, e la colonizzarono. Di qui, attraverso l’Oberalp sciamarono nella Rezia, l’antica regione romana che corrisponde in buona parte all’odierno Canton Grigioni col Voralberg e il Tirolo del Nord, occupando prima il gradino più alto del Reno anteriore e poi, via via fondando altre colonie in questo bacino fluviale. Tra gli insediamenti più importanti ricordiamo Tschamutt, Obersaxen, Valendas, Versam, Scheia e Fidaz.
II° fase – secoli XIII e XIV
Grigioni. Le colonie originarie nei Grigioni sono Davos e Rheinwald, più antica di uno o due decenni. E’ storicamente documentato che la parte più alta del Reno posteriore non fu colonizzata direttamente dal vallese per la più consueta via Furka-Oberalp, ma attraverso il San Bernardino da un gruppo di Walser provenenti dal sud delle Alpi e originari la maggior parte di Formazza. Ecco alcuni di questi insediamenti: Hinterrheim, Nufenen, ai piedi del San Bernardino, Medels, Sufers, Splügen. In seguito, partendo da queste colonie situate sull’alto corso del Reno posteriore, i Walser diedero origine alle colonie del Walsertal (Zerfreila, Vals, St.Martin, Tersnaus) e della Safiental (campana, Zalön, Gün …) di Tenna, della regione di Tschappina, della valle di Avers (Cröt, Juf, Cresta, …) dell’Oberhalbstein (Flix, Sblocs, Val da Faller), di Mutten e Thusis.
Dal gruppo occidentale del Rheinwald si distingue, sia sotto l’aspetto storico che linguistico, il gruppo orientale di Davos, la seconda colonia originaria dei Grigioni. I Walser che colonizzarono Davos vi giunsero direttamente dalla parte più bassa del Vallese tedesco (da Visp in giù) o forse anche dalle colonie piemontesi (Macugnaga, Alagna, Gressoney). Essi si sparsero ben presto nel territorio che forma oggi uno dei più estesi comuni della Svizzera: oltre a Davos (Dorf e Plaz), ricordiamo Frauenkirch, Glaris, Monstein, Sertig, Wiesen,
Schmitten, Jenisberg, Arosa, Praden, Grida, Kloster, Schapplin, St.Antönien, Furna, …
Oberland di S.Gallo. Nelle alte terre della parte meridionale del Cantone di S.Gallo, confinante con i Grigioni, i Walser fissarono le loro dimore nel Calfeisental, nel Weisstannental, a Vättis, Vasön e poi nel territorio di Sargans (Viltersberg, Palfris, Walserberg, Matug), spingendo l’estrema propagazione fin presso il Buchserberg. Tracce Walser si trovano anche nella Svizzera interna, specialmente nel Canton di Glarona.
III° fase – secolo XIV
Liechenstein, Voralberg, Tirolo. L’espansione dei Walser non si fermò ai confini dei Grigioni, ma continuò con la stessa intensità verso il territorio austriaco per spegnersi definitivamente sui confini della Baviera. E’ quasi certo che si trattò di un movimento originario, parallelo nel tempo a quello di Davos, con cui ha in comune la provenienza dalla regione vallesana a valle di Briga, come lo provano particolari caratteristiche dialettali. Nel Liechtenstein la quasi totalità dei Walser fondò il comune di Triesenberg. Delle colonie del Voralberg austriaco le occidentali sono comprese nel bacino del Reno, le orientali in quelle del Danubio. I più importanti insediamenti si trovano a Laterns, Damüls, nel Grosses Walsertal, nel Tannberg, nel Keines Walsertal, ad oriente del Reno sulle alture di Uebersaxen, Suldis, Fraxern, Meschach, Ebnit con una punta avanzata fin nei pressi di Bregenz, sul Lago di Costanza; poi verso sud, nel Walgau, nel Brandnertal, nel Montafon e infine nel Sibertal. Nel Tirolo occidentale i Walser germanizzarono la regione già romanza di Galtür.
Da sempre fruitori del “diritto dei coloni” – al 1277 risale una dichiarazione di libertà rilasciata agli uomini di Biel, nel Goms, da Marquandus di Mörel – essi furono capaci di plasmarlo e aggiornarlo fino a far diventare il loro status giuridico un carattere distintivo fondamentale della loro storia. Prima ancora che come identificativo di una popolazione, il termine “walser” viene usato nel campo giuridico ogni qualvolta venivano accordate quelle libertà dovute al dissodamento.
La prima attestazione di questo termine risale al 1320, quando in un libro di rendite, il giudice della valle tirolese di Galtür registra le “novali” degli “homines dicti Walser in Cultaur advenientes”. Come Walliser o Walser, i coloni compaiono nella regione di colonizzazione della Rezia inferiore e del Voralberg in numerosi documenti del XIV e XV secolo. Nella Rezia superiore i coloni saranno riconosciuti come Walser solo a partire dal XIX secolo, così come solo nel secolo scorso il termine Walser viene riconosciuto a quelle colonie a sud delle Alpi: Bosco Gurin negli anni ’30, Formazza ed il Monte Rosa negli anni ’40 e ’50.
Nel corso dei secoli i Walser "italiani" hanno saputo conservare i caratteri salienti della loro cultura transalpina, tramandandola fino a oggi, anche se con una caratura piuttosto diversificata. Né lo spopolamento di alcuni villaggi né la valorizzazione turistica di altre località hanno però cancellato le stigmate della storia. Un retaggio che dopo essere caduto in "sonno" durante il ventennio e nei primi decenni del dopoguerra, ha ripreso nuovo vigore. La lingua (che è una commistione di antico tedesco vallesano e di dialetti subalpini) è però rapidamente declinata nell'uso corrente, tanto che, salvo eccezioni, viene parlata soprattutto dagli anziani. C'é il rischio di vederla svanire entro poche generazioni. Ma per fortuna in alcune comunità si tengono delle lezioni di tedesco nelle scuole. E confortante rilevare che dovunque sono però presenti delle associazioni culturali mentre appaiono in crescendo i richiami folcloristici e le raccolte museali. Almeno non si dimenticherà la memoria della cultura materiale e delle tradizioni. Canta appunto il vecchio motivo Walser: "Hanno conservato le loro tradizioni e il linguaggio dei loro padri. Un popolo libero e fiero come i Walser non si trova facilmente".