Le abitazioni Walser
(tratto da Sportello Walser) - testo a cura di Beba Schranz
Il metodo costruttivo adottato a Macugnaga, una delle più antiche colonie Walser a sud delle Alpi, si attiene ad una tipologia di azienda casa rurale organizzata per funzioni separate, seguendo con aderenza quella altovallesana- con la sola eccezione della mancanza della dispensa (der Speicher) isolata -: da un lato l'abitazione vera e propria e dall'altro la stalla/fienile (der Gade e die Griech o die Griecho) e la costruzione necessaria alla battitura e la essiccazione della segale (der Stadel o der Stadal). Le parti aziendali o rustici possono essere poste accanto all'edificio di abitazione o distante da esso anche di molto.
La stalla/fienile ha spesso base in muratura di pietra a secco o unita con malta, - anche se non mancano le stalle totalmente in legno - mentre il fienile sovrastante è sempre in legname - per la migliore aerazione e conservazione dl fieno - e realizzato con la tecnica ad incastro (Blockbau). Talvolta la sovrapposizione stalla/fienile avviene per appoggio lineare, talvolta ancora per appoggio puntiforme, attraverso i pilastri detti anche "a fungo" lasciando un piano di intercapedine ventilata tra i 2 corpi. Il granaio ha la medesima struttura a blockbau già descritta per il fienile, ma poggia sul terreno attraverso grandi pilastri lignei rastremati verso l'alto, a cui è sovrapposta una larga pietra a gronda rovescia o "a fungo", cui si attribuisce funzione di respingere la salita di piccoli animali e nello stesso tempo di impedire la risalita dell'umidità del terreno lungo il corpo del pilastro. L'altezza del pilastro è assai variabile, l'ingresso del granaio necessita comunque di una piccola scala provvisoria , oppure, esso avviene attraverso una scala esterna in pietra con un pianerottolo a sbalzo che assicura una discontinuità con la parte lignea.
L'abitazione vera e propria (das Hüs) si erge su una base in pietra contenente la cantina (der Chälder), che può essere frammentata in diversi piccoli spazi a seconda dei prodotti da conservare, e che contiene talvolta un ambiente per la lavorazione del latte. Al piano superiore vi sono la cucina (das Firhus) e il locale di soggiorno collegati tra loro da una grande stufa di steatite (die Stube o die Stubu) posta a cavallo della parete divisoria, alimentata dalla cucina con la brace del focolare e irradiante calore verso il soggiorno , che per comprensibile identificazione con la fonte di calore, si chiama die stube. In esso è anche compreso lo spazio per il pranzo.
La separazione tra l'ambiente di cottura e quello per la consumazione del pasto potrebbe indicare una separazione organizzata tra questi due momenti del lavoro produttivo oltre a una netta distinzione dei ruoli maschili e femminili. La presenza di panche fisse intorno al fornetto della stufa nel soggiorno suggerisce una osservazione su un modo di consumare i pasti assai diverso da quello dei popoli romanzi e più antico presso i walser rispetto all'uso del tavolo e del desco comune. Il focolare è sacro perché è lo strumento che permette di conservare il fuoco, l'energia trasformatrice, e assume nella casa walser il ruolo dominante che in altre culture è rappresentato dal tavolo famigliare. Attorno alla Stube si riunisce la comunità famigliare e amichevole per conversari, racconti e favole nelle lunghe sere invernali ma anche per un lento processo di assunzione del cibo contenuto nelle ampie scodelle di legno. Nello stesso locale trovano talvolta posto uno o due letti addossati al muro e in nicchia.
Al piano superiore si accede attraverso una scala che inizia nel locale cucina e sfocia in una loggia di disimpegno - presente in genere sui lati meglio esposti della casa - su cui affacciano le stanze da letto e la dispensa (der Fleischspicher), che è in genere posizionata in verticale sul focolare sottostante, per sfruttarne il calore e il fumo per l'essicazione della carne. Qualche volta è pure presente un secondo piano in legno usato per riporre oggetti o attrezzi poco usati e su cui può essere spostato (der Fleischspicher). Una descrizione della casa non è completa se non contiene almeno alcune notizie sugli arredi che vi sono contenuti specie quando - è il caso degli arredi walser- questi aprono ancora maggiormente spiragli di conoscenza dei modi di vita di questa popolazioni. I già citati letti addossati al muro in senso longitudinale e in "nicchia", che sono comuni sia a Macugnaga sia in altri insediamenti walser, non sono presenti nell'arredo delle Valli romanze. Conosciuti nella tarda latinità sembrano comunque di origine bizantina ed erano installati in stanze pluriuso, notte/giorno.
Lo stesso dicasi per i letti a ruote da usare per la notte riponendoli di giorno sotto il letto principale, chiara derivazione dei letti da campo, rivelano certo una singolare modernità di concezione e una attitudine alla flessibilità. Flessibilità che da forma ad altri elementi di arredo quali tavoli pieghevoli, a ribalta, bracci girevoli per sostenere la caldaia sul camino, ecc., rivelatori di una cultura che anche su questo livello di realtà non solo subisce ma prevede le possibilità di cambiamento.
(notizie attinte da una scheda del Museo Walser di Macugnaga curata da Laura Castagno).