Vanzone con San Carlo

Vanzone con San Carlo

È datata 1875 l'unificazione di Vanzone con San Carlo d'Ossola, prima di allora centri separati dalle origini piuttosto antiche: nell'Ottocento alcuni scavi archeologici hanno infatti portato alla luce reperti databili al I secolo d.C.

Nel cuore del paese le costruzioni, pur nell'estrema semplicità delle linee, presentano una nobiltà architettonica di rilievo; esempio ne è la splendida Casa Parrocchiale, edificio seicentesco con il tipico loggiato a portico su due ordini con colonne in pietra. Questa ricchezza architettonica ben si contrappone alle testimonianze presenti nelle aree più marginali di Vanzone, come la rigorosa Torre di Battiggio (oggi aperta al pubblico in occasione di eventi) o il cinquecentesco Ponte Pertuso.

Non mancano gli edifici religiosi, dai piccoli e numerosi oratori disseminati in paese e nelle sue frazioni, alle due Chiese Parrocchiali (dedicata a Santa Caterina quella di Vanzone e a San Carlo nell'omonimo centro abitato).

La Valle Anzasca nasconde sotto i verdi prati del fondovalle e le cime maestose delle quote più alte un fitto reticolato di miniere che furono ampiamente sfruttate fino alla metà del secolo scorso. A Vanzone sono state attive per secoli le cosiddette “Miniere dei Cani”. Oggi le miniere non sono più sfruttate per l'estrazione del prezioso minerale, ma sono note perchè proprio dal loro interno, a 340 metri di profondità, sgorga l'Acqua Vanzonis, l'acqua più ricca di minerali al mondo. Grazie ad un lungimirante e prezioso lavoro di valorizzazione, oggi Acqua Vanzonis è un marchio collegato ad alcuni prodotti curativi e cosmetici dalle importanti proprietà. In paese, “Casa Vanzonis” è sede di un ricco percorso espositivo sul passato, presente e futuro dell’Acqua Vanzonis e delle miniere dei Cani.

Queste ultime si trovano ad una quota di 1500 metri di altitudine e sono raggiungibili tramite un percorso per escursionisti esperti, ma per i curiosi meno allenati ci sono testimonianze anche più a bassa quota. Nei pressi di San Carlo, infatti, è impossibile non notare il piccolo rio Crotto Rosso, caratterizzato, nel greto, da un colore ocraceo, conferito proprio dai depositi dell'acqua che scorre dalle antiche miniere. Il Crotto Rosso, insieme al rio Lasino, sono mete ambite per gli appassionati di canyoning, che trovano in questa porzione di Valle Anzasca un vero paradiso.

Oltre alla già menzionata Torre che sorge nella frazione di Battiggio, Vanzone ospita anche altri luoghi di cultura alpina, come l'antico mulino “Complesso Giacchetti”, totalmente restaurato, nella frazione di Roletto, o il Museo della lavorazione del latte (aperto su prenotazione) che testimonia il forte legame del paese con le sue montagne e con i mestieri tradizionali. L'area espositiva, curata con attenzione e rigore storico, rappresenta una preziosa testimonianza di questa arte antica, che un tempo ha costituito un quotidiano lavoro per la sussistenza dei vanzonesi. E se si parla di antichità non si può non citare un cittadino illustre di Vanzone, l'egittologo e primo demotista italiano Giuseppe Botti.

Vanzone con San Carlo, che oggi conta poco meno di 400 abitanti, è un concentrato di storia, tradizioni e natura, immerso in un paesaggio intatto e protetto dalla inconfondibile parete himalayana del Monte Rosa.