La chiesa parrocchiale di Staffa

La chiesa parrocchiale di Staffa

Macugnaga

La facciata della chiesa presenta quattro colonne di sasso sovrastate da capitelli. Probabilmente, nel progetto originario, erano previste due navate laterali e un portico, con queste colonne destinate a reggere le travi. All’interno, chi osserva con attenzione può apprezzare la semplice soluzione tecnica che consente alle spinte degli archi di essere assorbite dai poderosi pilastri e contrastate da una catena di ferro che attraversa la chiesa tra pilastro e pilastro. Da non perdere è la robusta travatura del tetto, realizzata con legname proveniente dal bosco del Vittini, sopra Fornarelli.

Da segnalare le opere di alcuni artisti macugnaghesi di rilievo: il quadro dei Re Magi, dipinto tra il 1720 e il 1726 da Bartolomeo Jacchini, originario di Stabioli e secondo la leggenda cieco e sordo, si trova sul lato destro del presbiterio. Sul lato sinistro, invece, c’è la Natività, iniziata da Jacchini e completata dopo la sua morte nel 1747 dal pittore vigezzino Giuseppe Borgnis. Le balaustre, infine, sono opere del valsesiano G. B. Gallo del 1782.

1691 – Il vescovo di Novara incarica la comunità di trovare un luogo sicuro dove costruire la nuova parrocchia, a seguito dei danni subiti dalla Chiesa Vecchia negli eventi drammatici del 1630 e 1640.
1696 – Durante una solenne processione, a cui partecipano tutti gli abitanti, viene scelto nella frazione di Staffa un prato pianeggiante come sito per la nuova chiesa.
1709 – Vengono gettate le fondamenta della Chiesa Nuova. Secondo la tradizione, il progetto fu affidato a Lorenzo Battaglia, frate della Madonna della Guardia di Ornavasso, che bendato indicò il luogo esatto durante la processione del 1698.
1717 – Il 27 luglio la chiesa, ancora incompleta, viene benedetta solennemente e dedicata alla Vergine Maria Assunta e a San Giuseppe.
1720-1750 – Nel corso di questi anni la chiesa viene abbellita e decorata. Il macugnaghese Pietro Antonio Lanti, detto "Il Michelangelo dei Walser", lascia la sua impronta scolpendo l'ambone, il pulpito, le porte d'ingresso, le statue dell'Assunta e di San Giuseppe, oltre ai confessionali e al leggio degli Evangelisti.
1751 – Viene installato il primo organo, poi sostituito nel 1800 e di nuovo nel 1950, dopo che quello originario si rivelò troppo piccolo.
1757 – Vengono collocati i banchi lignei, ancora oggi presenti, con sedute e schienali di pregevole fattura.
1759 – Il tetto, danneggiato dal peso della neve, viene rifatto. Questa imponente struttura resiste tuttora, grazie al lavoro dell’impresario Lorenzo Guala.
1761-1782 – La chiesa viene completata con il baldacchino dell’altare maggiore, balaustre, arredi per la sacrestia, la facciata viene dipinta e il territorio sacro viene cintato con un muro e una scalinata ancora oggi visibili.
1779 – In occasione della festa dell’Assunta viene concessa l’indulgenza plenaria perpetua, che libera dalla pena temporale per i peccati a chi confessa sinceramente nello stesso giorno.
1850 e anni seguenti – Vengono completati e abbelliti gli interni; per fare spazio ai quadri sopra gli altari laterali, vengono chiusi i grandi finestroni.
1920 – La chiesa viene ridipinta completamente da De Giorgi e Salietti. Resti della grafica originale sono ancora visibili nell’altare del Crocefisso.
1935 – Iniziano i lavori per la costruzione del campanile.
1937 – Il campanile, dedicato ai soldati macugnaghesi caduti nella Prima guerra mondiale, viene inaugurato il 15 agosto.